La prima cosa che colpisce chi era abituato a venire la sera al San Teodoro è che il parcheggio non è più illuminato. L’illuminazione è saltata nell’incendio. Quel parcheggio ha una storia lunga. Il primo sentiero l’abbiamo spianato a piedi nel 2012, attraversando la fitta vegetazione spinosa e secca, per arrivare al campo. Tra le prime “grandi opere” ci fu l’apertura del sentiero con il decespugliatore. Una giornata intera per in pazzaggio largo meno di un paio di metri: Viale Pagano, lo inaugurammo. Pian piano abbiamo strappato quello spazio alla giungla selvaggia, ci abbiamo fatto passare la prima macchina, poi un’altra, poi il trattore quando abbiamo arato il campo da gioco. Esattamente come il campo da gioco e il resto di tutta la collina il fondo del terreno è argilloso. Fango d’inverno e cemento d’estate. Che per le macchine l’estate non era un problema, ma per un paio d’anni venire a vedere le partite del sei nazioni che si gioca in periodo di acquazzoni al campo voleva dire rischiare di restare impantanati. E capitò pure questa, in mezzo alle altre.
Con il progetto di Renzo Piano finalmente arrivò l’asfalto. Un’entrata vera, anche per gli autobus delle squadre ospiti, che intanto si erano abituate alla gimcana. Un cancello con tanto di passante e lucchetto.
Questo non bastò a scoraggiare i ladri che vedendo tante auto al buio ed i proprietari impegnati a darsi botte, si dilettarono un paio di volte a rubare dalle macchine.
E fu così che divenne una priorità la luce nel parcheggio, per scoraggiare i ladri. L’abbiamo messa un’estate, durante un campo estivo per ragazzi. Con il timer, lusso sfrenato.
Onestamente era una cosa bella, quando l’ultimo va via e chiude, in quel posto, non fare le cose al buio. Ricostruiremo anche quello. Abbiamo un vecchio faro preso non so dove, la lampada è fulminata ma il faro è buono. Ci metteremo dei led e quella sarà la nuova luce del parcheggio.
Spero che arriveremo a farlo prima che qualcuno ci schiavetti la macchina. Che sarà inevitabile, perché finché non c’è l’emergenza ci sarà sempre qualche cosa di più urgente da fare.

2018-02-01 Il faro

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